“Osserva il tuo nemico perché esso tira fuori il meglio di te.
Friedrich Nietzsche
La situazione emergenziale causata dal COVID-19 ha mobilitato l’intero Paese chiedendo ad ognuno uno sforzo per modificare il proprio stile di vita e adattarsi precocemente ai cambiamenti.
Ciascuno di noi si è attivato in modi diversi: chi continuando a lavorare, chi sostenendo la propria famiglia, chi rivolgendo un occhio più attento a sé.
L’unica cosa da cui siamo accomunati è la consapevolezza che questo mostro è esterno e che all’esterno possiamo trovare motivazioni per addolorarci, arrabbiarci o gioire.
Questa situazione, pertanto, ha importanti conseguenze.
La prima è che, avendo un nemico esterno, i nostri mostri interni potranno avere un attimo di tregua. Questo non significa che i disagi, le sintomatologie o i dolori pre-covid scompariranno, ma acquisiranno (ai nostri e agli altrui occhi) un’importanza diversa, in alcuni casi illudendoci che possano scomparire.
Questo fenomeno ha come conseguenza il rischio di ignorare che ognuno di noi ha un’individualità e dei temi personali che resistono aldilà del senso di appartenenza ad una collettività come sta accadendo in questi giorni.
Un’epidemia del genere attiva il pensiero che siamo tutti uguali e diveniamo folla di fronte al nemico. Se questo è vero per certi aspetti (basti considerare quanto il covid-19 possa attaccare chiunque annullando differenze di classe) per altri il rischio è non considerare quanto ogni nemico attivi elementi che hanno a fare col nostro personale vissuto e il nostro passato.
Lo stesso nemico non è uguale per tutti.
Perciò se lo osservi bene e ti concedi la possibilità di guardarti dentro in silenzio, ti renderai conto che questo nemico, così spietato, ti dirà un sacco di cose di te.
Più di quante ne conosci razionalmente.
Ti parlerà dei tuoi fastidi, della tua tolleranza alla frustrazione, degli sforzi che fai per resistere, del bisogno di lotta e di quello di pace.
Della necessità di relazioni e sopra a qualsiasi cosa della capacità di stare da soli ad ascoltare se stessi quando intorno è solo rumore.
Perciò “abbraccia” il nemico per la possibilità che ti dà di conoscerti e perché, è per lui se i demoni di sempre sono un po' meno oscuri.
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